La situazione in Italia delle terapie intensive. In rianimazione il 41 per cento dei posti letto è occupato da pazienti Covid.
ROMA – La situazione in Italia delle terapie intensive continua a preoccupare. Secondo i dati forniti dall’ultimo monitoraggio, i letti occupati da pazienti positivi al Covid sono il 41% del totale. Il limite fissato dall’Iss è il 30% e, per questo, attualmente si è 11 punti sopra il normale.
Un quadro complessivo critico, ma destinato a migliorare con il passare del tempo e diversa in tutta Italia. Al Sud, al momento, i numeri sono molto più bassi rispetto al Nord. Una conferma di una situazione non omogenea nel nostro Paese e quindi destinata alle misure a livello regionale e non nazionale.
Le terapie intensive in Italia
A preoccupare, al momento, sono Lombardia, Marche e Piemonte. Le tre regioni, insieme alla Provincia Autonoma di Trento, sono abbondantemente sopra il 50% e serve un importante alleggerimento per poter aprire i reparti anche a pazienti non-Covid. Situazione abbastanza critica anche in Toscana, Umbria, Puglia, Friuli Venezia-Giulia ed Emilia Romagna, con numeri superiori al 40%. Le altre regioni che superano il limite fisato dall’Iss sono Abruzzo e Lazio. La Liguria è al limite, mentre le altre sono sotto. Numeri bassi in Basilicata, Sicilia e Sardegna con numeri sotto il 20%. Ecco i numeri nel dettaglio, riportati dal Corriere della Sera.
Abruzzo 31,6%
Basilicata 15,9%
Calabria 23,7%
Emilia-Romagna 51,3%
Lazio 39,3%
Liguria 30,1%
Lombardia 60,9%
Marche 58,4%
Molise 41%
Piemonte 59,9%
Provincia Autonoma di Trento 56,7%
Provincia Autonoma di Bolzano 20%
Puglia 44,8%
Sardegna 16,3%
Sicilia 16,8%
Toscana 42,6%
Umbria 43,2%
Valle d’Aosta 26,7%
Veneto 28,2%
Situazione destinata a migliore
Una situazione destinata a migliorare nelle prossime settimane. I numeri, infatti, sono in discesa e con una diminuzione dei casi ci sarà un calo della pressione sui servizi sanitari. I primi risultati delle restrizioni dovrebbero essere notati principalmente dopo Pasqua.
La speranza da parte dei sanitari è quella di ritornare sotto il limite prima di maggio e non tornarci più. Per raggiungere questo obiettivo c’è bisogno di accelerare con la vaccinazione e mettere al sicuro le persone più fragili.